Gli adulti escono a primavera dai loro ripari invernali; la femmina si porta sul tronco dei pini prediligendo piante adulte con corteccia spessa; fora la corteccia obluguamente fino a raggiungere gli strati sottostanti, dove scava una galleria verticale diritta o un po’ sinuosa, diretta dal basso verso l’alto, lunga da 8 a 18 cm, mantenendosi negli strati librosi della corteccia, senza quasi intaccare il legno; il maschio che segue la femmina nella galleria caccia all’esterno la rosura attraverso l’orifizio di ingresso; attorno a questa cola e si accumula della resina, che viene a formare un grosso cercine o manicotto, visibilissimo sulla corteccia dei tronchi colpiti. Nel procedere la femmina depone a destra e sinistra della sua galleria in apposite cellette circa un centinaio di uova. Le larve mantenedosi sempre negli strati della corteccia aderenti al cilindro si scavano delle gallerie lunghe ed irregolari; le parti esterne del cilindro sono poco intaccate dalle gallerie larvali, le celle linfali trovanosi pure dentro la corteccia, che viene poi forata dagli adulti quando sciamano. Queste nelle nostre pinete sciamano alla fine di luglio, mentre in luoghi più caldi e bassi la schiusura si verifica prima e sio può avere una seconda generazione. Gli adulti usciti dalla corteccia si porta sui rametti apicali della chioma per scavare la loro galleria di nutrizione. Forano il rametto a 7-10 cm. Al di sotto della gemma apicale e penetrati risalgono il rametto scavando una galleria sino a raggiungere la gemma: attorno all’orifizio si forma spesso anche qui un cercine di resina: l’insetto quindi esce dalla stessa apertura o più raramente se ne apre un’altra a 2-3 cm. Sotto la gemma. Gli adulti usciti dai rametti si vanno a nascondere nel terreno, di preferenza ai piedi dei pini, strati sotto i muschi, o tra le anfrattuosità delle radici.
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