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Disinfestazione Tarlo del Pino a Roma
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Tarlo del PinoBlastophagus (posizione geogafica: quasi tutta italia ed europa; Nordlophilus) pineperdae LIN., mielofilo distruttore dei pini, è lungo mm. 4,5 di forma quasi cilindrica, nero lucente con antenne e zampe, e talora le elitre bruno rossicce, antenne con clava ovale; corsaletto conico un po’ più lungo che largo; elitree punteggiato-striate con una serie di pori setigeri tra le interstrie; all’apice delle litree vi è una depressione delicata per ogni elitra parallela alla sutura.
 
Ciclo Riproduttivo e Biologia

Tarlo del pinoGli adulti escono a primavera dai loro ripari invernali; la femmina si porta sul tronco dei pini prediligendo piante adulte con corteccia spessa; fora la corteccia obluguamente fino a raggiungere gli strati sottostanti, dove scava una galleria verticale diritta o un po’ sinuosa, diretta dal basso verso l’alto, lunga da 8 a 18 cm, mantenendosi negli strati librosi della corteccia, senza quasi intaccare il legno; il maschio che segue la femmina nella galleria caccia all’esterno la rosura attraverso l’orifizio di ingresso; attorno a questa cola e si accumula della resina, che viene a formare un grosso cercine o manicotto, visibilissimo sulla corteccia dei tronchi colpiti. Nel procedere la femmina depone a destra e sinistra della sua galleria in apposite cellette circa un centinaio di uova. Le larve mantenedosi sempre negli strati della corteccia aderenti al cilindro si scavano delle gallerie lunghe ed irregolari; le parti esterne del cilindro sono poco intaccate dalle gallerie larvali, le celle linfali trovanosi pure dentro la corteccia, che viene poi forata dagli adulti quando sciamano. Queste nelle nostre pinete sciamano alla fine di luglio, mentre in luoghi più caldi e bassi la schiusura si verifica prima e sio può avere una seconda generazione. Gli adulti usciti dalla corteccia si porta sui rametti apicali della chioma per scavare la loro galleria di nutrizione. Forano il rametto a 7-10 cm. Al di sotto della gemma apicale e penetrati risalgono il rametto scavando una galleria sino a raggiungere la gemma: attorno all’orifizio si forma spesso anche qui un cercine di resina: l’insetto quindi esce dalla stessa apertura o più raramente se ne apre un’altra a 2-3 cm. Sotto la gemma. Gli adulti usciti dai rametti si vanno a nascondere nel terreno, di preferenza ai piedi dei pini, strati sotto i muschi, o tra le anfrattuosità delle radici.

Danni alle piante Quando questo insetto si sviluppa in quantità riesce assai dannoso; provoca il distacco della corteccia dal tronco e la caduta dei giovani getti, portando la pianta a morte. Predilige piante già mature e che abbiano sofferto per altre cause climatologiche o dovute a mal governo o cattiva natura del terreno o precedenti invasioni di altri parassiti (per esempio la processionaria), ma può attaccare anche piante vegete e robuste.
Norme Comportamentali e Prevenzione

 

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