L'irrorazione a bassa pressione
L'irrorazione a bassa pressione può essere eseguita sia all'interno che all'esterno dei locali inifestati, il suo scopo, a seconda del biocida utilizzato è quello di effettuare un intervento di disinfestazione con formulati ad alta residualità. Per residualità di un formulato si intende l'arco di tempo necessario al suo completo assorbimento da parte della superficie o alla completa scomparsa dovuta per evaporazione. Nella maggior parte dei casi di infestazione, i prodotti residuali vengono utilizzati per bagnare e cospargere gli ambienti di biocidi che svolgono nella lotta all'insetto un'azione a contatto. Nella lotta agli scarafaggi come la blatta orientalis l'irrorazione a bassa pressione può essere utile a circoscrivere la zona dei pozzetti da trattare con il Termonebbiogeno creando un perimetro oltre il quale l'insetto, a causa dell'effetto repellente del prodotto, non si spingerà. Contro la blatta germanica, invece, è possibile utilizzare prodotti a base di piretro per stanare l'insetto da luoghi non raggiungibili costringendolo ad uscire allo scoperto prima di eseguire un intervento di fumigazione.
A seconda dell'insetto target da trattare l'irrorazione a bassa pressione è uno dei metodi, a parte le esche, meno invasivi che consente di eseguire interventi di disinfestazione localizzati e mirati. La limitazione dell'utilizzo di questo sistema sta probabilmente nella quantità di prodotto in grado di irrorare, a seconda dei modelli, le pompe a bassa pressione contengono dai 5 ai 15 litri di soluzione, a volte, come se in presenza di infestazione dovuta a un favo di vespe, non sufficienti alla chiusura dell'intervento.
Si consiglia, prima di contattare i nostri tecnici, di valutare al meglio il caso d'infestazione in questione in maniera tale da garantire la corretta scelta e utilizzo dell'attrezzatura necessaria alla risoluzione del problema.